ALLOGGIO PER L'AUTONOMIA "BACEZZA MARE" - CARTA DEI SERVIZI

PREMESSA

L’alloggio per l’autonomia Bacezza Mare è dedicato all'accoglienza di nuclei genitore-bambino. 
È un appartamento al secondo piano dell’immobile di proprietà della Fondazione “Istituto di Studio e Lavoro”, a Chiavari, in Salita Descalzi, 27. Gode di una posizione centrale, panoramica e soleggiata. È composto da due stanze da letto con annesso ognuna il proprio bagno ed un’ampia stanza soggiorno con annessa la zona cucina. Può ospitare un massimo di due nuclei familiari.

Questo documento è a integrazione della Carta Servizi della comunità educativa di accoglienza “Istituto di Studio e Lavoro”, a cui rinviamo per una maggiore completezza sui principi generali di riferimento a cui si aspira l’azione educativa  dell’equipe, agli strumenti per svolgerla e verificarla, ai ruoli e alle competenze previsti per attuarla.


PROGETTO EDUCATIVO E METODOLOGIA DI LAVORO

L’alloggio è un luogo di protezione, osservazione delle dinamiche familiari e supporto alla funzionalità genitoriale e allo sviluppo psico-sociale dell’adulto e del bambino.
Le aree di intervento
  • Area della relazione genitoriale
  • Area affettiva
  • Area dell’economia domestica
  • Area lavorativa
  • Area della socializzazione

Gli obiettivi educativi 

L’azione educativa in un alloggio per nuclei genitore-bambino si pone come obiettivo specifico la valorizzazione delle risorse del nucleo familiare e l’acquisizione di un suo spazio di responsabilità, in una prospettiva di autonomia. Tale azione si realizza attraverso le seguenti iniziative:
  • Costruire con il nucleo un ambiente sereno, accogliente e familiare;
  • Garantire uno spazio di ascolto e di rielaborazione della propria storia personale e del proprio vissuto;
  • Acquisire capacità e competenze genitoriali; 
  • Valorizzare il ruolo genitoriale e la cura del proprio bambino per garantirgli una crescita armonica e serena;
  • Aiutare il bambino ad esprimere le proprie emozioni e a sviluppare le competenze necessarie alla propria crescita;
  • Supportare il nucleo nella possibilità di sperimentare una adeguata relazione affettiva;
  • Accompagnare il genitore non solo nello sviluppo dell’autonomia personale e genitoriale, ma anche in quella sociale, economico/lavorativa e abitativa.

La metodologia

  • Osservazione  e valutazione della qualità della relazione genitore-bambino; analisi delle caratteristiche della relazione tra adulto e minore e delle competenze che il genitore esprime rispetto alla propria genitorialità;
  • Stesura del progetto educativo individualizzato condiviso con l’utenza e il servizio sociale referente;
  • Accompagnamento educativo per il raggiungimento degli obiettivi delineati nel progetto mediante l’agire quotidiano  e i  colloqui di sostegno alla genitorialità;
  • Coinvolgimento del nucleo nella costruzione del “piano di lavoro”, con particolare attenzione nel:

  1. aIncoraggiare e ricostruire i legami di fiducia tra i membri del nucleo familiare; 
  2. Sollecitare l’autonomia del nucleo in tutti gli aspetti della quotidianità, nel rispetto dei ritmi della giornata e di vita;
  3. Accompagnare all'utilizzo dei servizi territoriali come l’iscrizione scolastica, la scelta del medico, la fruizione dei servizi ricreativi, l’iscrizione ad agenzie interinali, al centro per l’impiego, ai corsi di formazione, ecc;
  4. Sollecitare l’autonomia nelle pratiche inerenti l’educazione del figlio/i;
  5. Sollecitare e accompagnare il genitore nella ricerca attiva di opportunità formative e/o lavorative. 

ORGANIZZAZIONE DELL’ALLOGGIO 

Modalità di accesso

La comunità accoglie genitori con figli in situazione di integrità dell’esercizio della responsabilità genitoriale o in situazione di limitazione della responsabilità a seguito di un provvedimento del Tribunale per i Minorenni.
Le figure genitoriali devono possedere un livello di autonomia che consenta loro di sperimentare la gestione di alcuni momenti della quotidianità e delle ore notturne in modo autosufficiente.
L’accesso avviene tramite segnalazione dei Servizi Sociali di competenza del caso.
L’inserimento richiede un’attenta valutazione della situazione segnalata, al fine di poter definire un iniziale “contratto d’inserimento”. Pertanto, prima dell’ingresso è indispensabile:
  • Una relazione descrittiva del caso;
  • Un incontro con l ‘assistente sociale referente, con la quale individuare gli obiettivi peculiari;
  • Definire i tempi di permanenza e le modalità di ingresso;
  • Sottoscrivere all’ingresso, da parte della figura genitoriale, il consenso per l’inserimento e il regolamento interno dell’alloggio.


Modalità di gestione

L’intervento educativo è gestito nella fascia oraria diurna, tutti i giorni dell’anno, modulando la presenza dell’educatore sulle esigenze specifiche e sugli obiettivi dei singoli progetti, stabiliti in accordo con i Servizi Sociali Referenti.
Nelle ore notturne è presente un educatore nell'edificio, disponibile per le situazioni d’urgenza.
Nel servizio sono inserite le seguenti figure professionali: un coordinatore dell’equipe educativa, gli educatori professionali che la compongono, lo psicoterapeuta che conduce la supervisione dell’equipe e gli psicologi e psicoterapeuti del Centro Jonas di Genova, con il quale la Nostra Fondazione ha stipulato una convenzione, per i casi in cui l’equipe e il Servizio Sociale ritengano opportuno un sostegno psicologico o una psicoterapia. Tra gli educatori professionali che compongono l’equipe educativa, verrà individuato dal coordinatore l’educatore di riferimento del caso. 
Oltre alle figure professionali, la struttura si avvale anche di volontari (singoli e famiglie) che possono coadiuvare gli interventi di sostegno al nucleo familiare, secondo le precise indicazioni del coordinatore dell’equipe educativa, in accordo con il Servizio Sociale Referente.

L’educatore di riferimento:

  • Cura l’accoglienza, la permanenza e l’uscita dei nuclei;
  • Segue i percorsi di osservazione e sostegno alla genitorialità;
  • Tiene i contatti con il Servizio Sociale e lo aggiorna, unitamente al coordinatore, sull'andamento del progetto, redigendo periodiche relazioni sul nucleo e sulla verifica del progetto;
  • Intrattiene relazioni quotidiane con gli ospiti;
  • Assicura la buona convivenza all'interno della casa e interviene per mediare eventuali conflitti;
  • Verifica le condizioni igieniche e funzionali della struttura, segnalando eventuali danni e/o guasti.


Strumenti privilegiati


  1. Patto d’accoglienza attraverso il quale la figura genitoriale accetta formalmente l’inserimento e il rispetto delle regole della struttura (allegato alla presente Carta Servizi);
  2. Colloquio iniziale con l’educatore di riferimento e il coordinatore, volto a far emergere gli obiettivi e il livello di consapevolezza del nucleo familiare, le sue risorse personali e sue le criticità. 
  3. Co-costruzione del “piano di lavoro” inerente al proprio progetto. Gli obiettivi proposti devono essere semplici, chiari e condivisi. Tale impostazione consente agli ospiti di percepirsi responsabili del proprio percorso; 
  4. Affiancamento e sostegno nelle varie aree di intervento per formulare le prime osservazioni e valutazioni;
  5. Compilazione del Progetto Educativo Personalizzato, condivisione con il servizio sociale di riferimento e, nei casi in cui sia possibile, con il genitore accolto; 
  6. Affiancamento e sostegno nelle aree in cui si sono individuate necessità di intervento educativo da parte dell’operatore;
  7. Colloqui periodici per verificare l’azione educativa e il raggiungimento degli obiettivi;
  8. Supervisione dell’equipe e analisi del caso.

Gestione delle risorse economiche

In un alloggio per l’autonomia è fondamentale monitorare e ottimizzare la gestione delle risorse economiche a disposizione degli ospiti. A tale fine si richiede la compilazione di un quaderno/registro contabile dove il genitore dovrà rendicontare le entrate e le uscite mensili. 
In caso di necessità, è possibile prevedere, in accordo con il servizio inviante, l’assegnazione di una piccola quota settimanale in denaro per la copertura dei bisogni primari. 

Dimissioni

Si verificano nel caso di conclusione del progetto stabilito con i servizi sociali competenti e nel caso in cui si verifichi un impedimento grave alla sua prosecuzione.
La fase delle dimissioni prevede una relazione di chiusura da parte dell’equipe educativa e, qualora lo si ritenga opportuno, una “lettera di saluto” che ripercorra le tappe del percorso educativo, finalizzata  alla restituzione di alcuni passaggi utili, alla sottolineatura delle risorse e delle criticità ancora presenti e alla testimonianza del nostro privilegiare modalità relazionali chiare e basate sulla fiducia.

PATTO D’ACCOGLIENZA

L’Istituto Studio e Lavoro, di seguito indicato, s’impegna a :
  1. Fornire ambienti  idonei completamente arredati di mobilia ed elettrodomestici funzionanti.
  2. Pagamento delle fatture riguardanti le utenze dell’alloggio.
  3. Consegnare una chiave di accesso all'alloggio.
  4. Indicare un educatore referente del caso che effettuerà l’attività di intervento educativo e di monitoraggio.
  5. Rispettare le norme  sulla tutela della Privacy degli ospiti.
  6. Attuare attività  educativa di supporto e di monitoraggio secondo il progetto concordato con il Servizio Sociale inviante.
  7. Relazionare  periodicamente ai Servizi Sociali di riferimento sull'andamento di tale progetto. 

Gli ospiti si’impegnano a :
  1. Conservare adeguatamente le chiavi, non farne copia né cederle a terzi.
  2. Mantenere l’alloggio in condizioni igieniche adeguate  e preservare l’integrità  delle cose in esso contenute. Eventuali   danni arrecati  a cose o agli ambienti dovranno essere risarciti entro la data di dimissione.
  3. Comunicare tempestivamente eventuali perdite, infiltrazioni, malfunzionamenti e quanto altro  riguardi la straordinaria manutenzione dell’alloggio. 
  4. Rilasciare l’alloggio e consegnare al responsabile della struttura le chiavi, alla data di dimissione prevista dal progetto o a quella anticipata qualora venisse rilevato che non sussistono i presupposti per il proseguimento dell’inserimento.
  5. Rispettare, secondo le norme di convivenza, le altre  persone che eventualmente possono essere inserite nell’alloggio che è costituito strutturalmente per ospitare due nuclei familiari autonomi, con zona soggiorno e cucina in comune. 
  6. Non consentire l’accesso all'alloggio a persone terze  se non tramite  preventiva  richiesta  al responsabile. Tali persone dovranno fornire le loro generalità.
  7. Effettuare colloqui regolari con l’educatore di riferimento e il responsabile. Consentire  tutti gli interventi di supporto educativo previsti dal progetto.
  8. Garantire l’accesso all'alloggio  da parte degli operatori della struttura.
  9. Non  introdurre animali.
  10. Non  consumare bevande alcoliche e a non fumare all'interno della struttura
  11. Rispettare l’orario di rientro in comunità  fissato entro le ore 23:00 e  comunicare tempestivamente  eventuali variazioni.
La non osservanza di tale regole può comportare la dimissione d’ufficio a discrezione del responsabile dell’alloggio. Questo provvedimento è da intendersi come necessaria attenzione all'incolumità degli ospiti.

Gli ospiti dichiarano:
  1. Di essere a conoscenza del sistema di videosorveglianza presente nel cortile della struttura.
  2. Che l’inserimento nell'alloggio   non ha carattere definitivo ed è subordinato al progetto personalizzato  concordato con il Servizio Sociale referente nonché all'atto di  impegno  e di liquidazione dell’Amministrazione Comunale di residenza.

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